Mettiamo Radici

“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi tu vinci” – Mahatma Gandhi

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Bunga Bunga, Bersani, e la Strana Coppia

Edit del mattino seguente: anche Il Post aveva aggiunto nei suoi “POST-IT” la notizia da Repubblica della richiesta di dimissioni.

Edit delle 23.03 – Finalmente anche Il Fatto Quotidiano sì è svegliato dal sonno !

Oggi pomeriggio il segretario del PD, Bersani, ha chiesto le dimissioni del Governo Berlusconi, perchè il Parlamento Italiano ha bisogno di “sobrietà e dignità”.

L’oggetto del contendere però non sono le “abitudini singolari” (!)  del nostro premier, è il fatto che la notizia della richiesta di dimissioni fatta da Bersani sia finita nelle home page dei principali quotidiani italiani, ma non di tutti.

Vediamo: ne parlano Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Mattino, Il Messaggero, L’Unità, ed anche Libero (!). Libero per altro ne parla all’interno di un articolo che non esplicita la richiesta di dimissioni ma da voce ai dubbi del PD sulla possibilità che chiamare una Questura per forzare il rilascio di una ragazza minorenne colpevole di furto, spacciandola per una nipote di un capo di stato straniero possa essere un abuso di potere. Poi naturalmente esisteranno anche altri quotidiani online che ne hanno parlato.

Quel che lascia stupiti è invece quali due quotidiani online non parlano affatto della richiesta di dimissioni: Il Giornale e Il Fatto Quotidiano. Una strana coppia davvero. Se da un lato è comprensibile che un quotidiano vicino (si fa per dire) al premier non dovrebbe parlare in maniera lusinghiera del principale partito di opposizione, lascia stupiti come il quotidiano che dovrebbe raccontare i fatti senza farli contaminare dalle opinioni non parli affatto della richiesta di dimissioni ! Forse perchè è un fatto contrario alla narrativa con cui Il Fatto continua a voler descrivere il PD ?

Alla strana coppia si affianca poi Il Post, su cui però mi riservo di attendere perchè un po’ diverso da un quotidiano online vero e proprio. Resta il fatto che anche loro non parlano di Bersani, ma non hanno quasi parlato di (ehm) “Bunga Bunga” se non spiegandone alla lontana il significato “storico“.

Il diritto al dubbio

Dopo la brutta storia di Eluana Englaro, non brutta per come si è svolta, ma per come è stata trattata dal mondo dell’informazione e della politica in genere, un’altra prova che il dubbio non rientra più nei diritti di noi italiani: i manifesti di Current Tv censurati dall’Atac di Roma.

Per ipotesi

Ragioniamo per assurdo.

Poniamo il caso (impossibile) che esista in rete un filmato che riprenda le effusioni del nostro amato presidente del consiglio con una ragazza. Poniamo il caso che queste immagini debbano andare in televisione.

A chi toccherebbe decidere se si tratti di immagini pornografiche o meno?

A Sandro Bondi.

Solo che quest’ultima assurdità è vera !

Dei TG e dell’insicurezza

Quante volte mi è capitato di arrabbiarmi perchè un TG partiva presentando notizie riguardanti particolari raccapriccianti di un delitto? Troppe.

Sono sempre stato convinto che l’eccessiva presentazione di notizie di cronaca nera potesse generare nelle persone un senso forte di insicurezza, ma rimane una mia convinzione che non può essere provata in nessun modo. Poteva invece essere provato il tempo dedicato dai TG alle notizie di Cronaca Nera. Volevo provare a fare una ricerca, su quante volte un fatto di cronaca nera fosse comparso nei titoli di testa di un TG, e quante volte come prima notizia. Ma era un lavoro quasi impossibile da fare.

Oggi ho scoperto che qualcun altro ci aveva già pensato, e aveva fatto, pur se con un metodo diverso, un’analisi statistica sulla presentazione delle notizie di cronaca nera in Italia nei telegiornali, relativo al periodo 2003-2008. Il lavoro è merito del Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva, promosso dai Radicali Italiani, e prende in considerazione la percentuale di tempo che un TG ha dedicato alla cronaca nera sul totale delle sue edizioni.

Ed ecco il dato più importante, estratto dalla loro analisi:

Mentre nel periodo 2003-2005 la rappresentazione di eventi criminosi si è mantenuta costante, a partire dal 2006 si è rilevato un sensibile incremento del tempo dedicato a questa tipologia di notizie, con un ulteriore aumento nel corso del 2007.

Tanto per intenderci, la base dei dati è il tempo totale dei 7 maggiori TG, 3 RAI, 3 Mediaset, 1 La7. Il tempo medio dedicato ai fatti di violenza nel 2005 è stato il 10.7%, per poi passare al 18.8% del 2006, ed infine al 23.7% del 2007. Hai voglia a dire che la percezione di insicurezza è aumentata, mentre i fatti di violenza sono diminuiti! Qui non si tratta di opinioni, si tratta di fatti. Il fatto è che i telegiornali, nel biennio 2006-2007 hanno più che raddoppiato lo spazio dato ai fatti di violenza.

I motivi di questa scelta possono essere sicuramente molteplici, come per esempio i dati di ascolto. Si può supporre che i fatti di cronaca nera aumentino lo share di un programma, ma allora perchè la media nel triennio 2003-2005 è sempre stata ferma intorno al 10%, per poi salire del 8% in un solo anno, guarda caso il 2006 ? Come mai nel 2004 era 12,3% e nel 2005 è scesa al 10,7% ?

Un altra statistica che mi piacerebbe venisse presa dal centro d’ascolto sarebbe la seguente: quanta importanza viene data nei titoli dei TG alla cronaca nera? La ricerca pubblicata ha dati parziali sulle prime notizie dei TG quando sono di cronaca nera, ma è relativa solo ad un anno, il 2007. Sarebbe interessante avere questa statistica anno per anno nel periodo 2003-2008, magari anche divisa mese per mese, anche considerato che il centro d’ascolto è capaci di raccogliere dati come questi.

Qualche ultino interrogativo che mi pare importante: come fa un fatto a diventare notizia? In Italia ci sono ogni anno un numero X di omicidi e violenze. Chi decide che un avvenimento ha diritto alla prima pagina? Le agenzie di stampa? I TG? Da dove saltano fuori i “gialli televisivi” ? Di chi è la regia?

Assenze retroattive ?

Oggi ho visto un fantastico servizio su SKY Tg 24, in cui si parlava dell’Effetto Brunetta, la diminuzione dell’incidenza delle assenze per malattia sulla presenza dei lavoratori della Pubblica Amministrazione sul posto di lavoro.

Il servizio reclamizzava una diminuzione del 9 % delle assenze in Maggio, e del 18 % in Giugno. Fonte: Ministero della Funzione Pubblica. Una fonte imparziale, oserei dire.

Mio padre lavora nella scuola, e generalmente si indigna ma non morde. Stavolta s’è arrabbiato parecchio, e mi ha chiesto di mandare una mail a SKY. Il problema è stato quello di trovare il modo di contattare sky, che per essere un TG nazionale che fa scoop come questo, è piuttosto difficile. La mail l’abbiamo inviata, con richiesta di verificare l’attendibilità delle fonti usate.

Quello che conta è: che senso ha, nel servizio, fare riferimento ad una supposta diminuzione delle assenze nel mese di MAGGIO, quando la circolare e l’intenzione del ministro di intervenire sono uscite a metà GIUGNO? L’effetto-Brunetta è anche retroattivo?

Edit: pare che un po’ tutti i giornali online stiano riprendendo la notizia. La cosa che mi lascia interdetto è l’assoluta mancanza di prudenza nel riportare le notizie. L’indagine non fa riferimento al totale delle pubbliche amministrazioni di tutto il Paese. Il mio giudizio sarà definitivo solo quando si avranno i dati relativi a tutte le amministrazioni. Potrebbe benissimo essere che siano stati presi dati parziali a bella posta, per poter dire che la politica degli annunci funziona..

Berlusconi: emergenza rifiuti terminata

 

(ANSA) – NAPOLI, 18 LUG – Cassonetti e cumuli di rifiuti in fiamme a Napoli e in alcuni centri dell’hinterland. In particolare i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per domare piccoli roghi appiccati nel centro del capoluogo partenopeo, a via Medina e via Foria, e nella periferia di Pianura e nel comune di Casalnuovo dove le fiamme per i cumuli di rifiuti bruciati erano piu’ estese.

mmmhh…

A chi devo credere?

Disinformazione

Stamattina alla radio ho sentito parlare di disinformazione, da uno di quelli che reggono il moccolo al “principale esponente dello schieramento a noi avverso”.

Se vogliamo parlare di disinformazione, parliamo invece di questo.

Questa storia insegna, se ce ne era ancora bisogno, che la televisione è un mezzo di comunicazione che può servire a “costruire” l’informazione, falsa informazione, quanto invece la Rete ha in sè le potenzialità per poter rappresentare molto meglio la realtà, in modo molto più libero e senza condizionamenti.

Thank you to Nova Spivack, of Radar Networks, for posting the link on his blog

La Cordata Italiana

Ecco il mio commento alla cordata italiana promossa da nonno Silvio:

Bufa

Era proprio necessario?

Ma, Fini, tra i tanti argomenti che si potevano cercare, avevi proprio bisogno di andare a prendere questo?

Domani voglio il rendiconto di tutto quello che prendi, lo sai, vero?

Lo sai, vero, che nei prossimi giorni compariranno sui giornali tutte le destinazioni dei 100000 euro dati da Veltroni in beneficenza, e che l’unico reponsabile sarai stato tu?

Notizie scomparse

Ieri sera ho letto la seguente agenzia:

17:54 Mastella: “Con Berlusconi c’era accordo scritto”

“L’accordo con Berlusconi c’era ed era pure su carta”. Intervistato dal quotidiano City, l’ex guardasigilli Clemente Mastella rivela che, caduto Prodi, era tutto pronto per il suo passaggio nel Pdl: “Per correttezza non ho detto niente, ma confermo che l’accordo scritto c’era. Poi è venuto meno. Qualcosa di misterioso è accaduto contro di me”.

Perchè oggi non la trovo più?

Comunque, questa è la prova che dopo il “contratto con gli italiani”, anche quest’altro non è stato rispettato.