… li.
Leggo un po’ in giro di gente che dice di allearsi con l’UDC prima, o con la sinistra poi.
Meglio nessuno.
Allearsi con qualcun altro per i partiti del centrosinistra è sempre stato un problema, perchè farlo genera incomprensioni. Da chi è composto il “mercato elettorale” del PD? Da cattolici di sinistra, ex elettori Margherita, e da quelli che erano progressisti, di sinistra, ex elettori dei DS. Per far nascere il PD, si dice sempre che gli si deve dare un’identità. Se si vuole dare un’identità a questo partito, bisogna prima di tutto concentrarsi su di esso. Per concentrarsi su di esso, e creare un’identità, serve uno zoccolo duro di persone che vi si identifichino. Ora come ora, la maggioranza degli elettori PD lo votano solo perchè è il risultato della somma di DS e Margherita. Solo in pochi, secondo me i più giovani, si identificano direttamente come Democratici, e sono coloro che hanno incominciato a votare dopo la nascita dell’Ulivo. Gli altri, se hanno a disposizione una scappatoia, come la coalizione con un’altra forza, per togliersi i dubbi, voteranno senza dubbio per quella. Fornire una forza politica alternativa, alleata, significa fornire un alibi ai cittadini elettori. Il PD è una creatura nuova, i suoi confini potenziali sono larghissimi, ma quelli reali attuali sono molto stretti. Quello che manca sono le fondamenta, che si possono costruire evitando di dare alibi ai potenziali elettori. In questo ha ragione Veltroni: per come è costruito il PD, la sua debolezza e la sua forza sta nella molteplicità di identità interne. Ogni parte della molteplicità lotta naturalmente per tornare allo stato antecedente il momento della mescolanza. Quindi la parte cattolica per l’alleanza con l’UDC, la parte di sinistra per ricominciare con quel che rimane dei cespugli dell’estrema sinistra.
Mischiare valori e idee che si sono ritrovati contrapposti per tanto tempo è problematico, perchè le persone che tali valori interpretano, si sono spesso trovati ai capi opposti del tavolo, durante le discussioni politiche nei decenni passati. La difficoltà sta lì. Le discordanze stanno tutte dietro le nostre spalle. O, meglio, dietro le loro. La nuova generazione di democratici, che è appena nata, che da poco ha scoperto il PD, lo vede come una gigantesca opportunità. I giovani non hanno quello che ogni tanto definisco “il pregresso”. Tutta quella serie di pensieri e forme mentali ereditati da 50 anni di scontri politici tra “comunisti” e “democristiani”, che, però, nulla hanno a che fare con il presente e con il futuro.
Quindi, per il gusto del pregresso, si tengono la falce e il martello appesi in una “nuova” sezione del PD, o si tiene in vita un portale internet senza alcun senso come dsonline, o non si può togliere il simbolo della Margherita dall’insegna di uno degli uffici del Partito Democratico, o si fanno ancora le liste e le candidature sulla base di una provenienza datata ormai 2 anni. Questo partito, chiaramente alla deriva, si trova strappato e dilaniato tra due direzioni da prendere e non riesce a capire che le direzioni, oltre che opposte, sono entrambe sbagliate.
Il potenziale del PD è gigantesco, ma va fatto crescere sulla base della solitudine e dell’assenza di alibi per i suoi elettori. Anche perchè, in caso contrario, si rischia di farsi crescere delle serpi in seno.
Meglio So…
… li.
Leggo un po’ in giro di gente che dice di allearsi con l’UDC prima, o con la sinistra poi.
Meglio nessuno.
Allearsi con qualcun altro per i partiti del centrosinistra è sempre stato un problema, perchè farlo genera incomprensioni. Da chi è composto il “mercato elettorale” del PD? Da cattolici di sinistra, ex elettori Margherita, e da quelli che erano progressisti, di sinistra, ex elettori dei DS. Per far nascere il PD, si dice sempre che gli si deve dare un’identità. Se si vuole dare un’identità a questo partito, bisogna prima di tutto concentrarsi su di esso. Per concentrarsi su di esso, e creare un’identità, serve uno zoccolo duro di persone che vi si identifichino. Ora come ora, la maggioranza degli elettori PD lo votano solo perchè è il risultato della somma di DS e Margherita. Solo in pochi, secondo me i più giovani, si identificano direttamente come Democratici, e sono coloro che hanno incominciato a votare dopo la nascita dell’Ulivo. Gli altri, se hanno a disposizione una scappatoia, come la coalizione con un’altra forza, per togliersi i dubbi, voteranno senza dubbio per quella. Fornire una forza politica alternativa, alleata, significa fornire un alibi ai cittadini elettori. Il PD è una creatura nuova, i suoi confini potenziali sono larghissimi, ma quelli reali attuali sono molto stretti. Quello che manca sono le fondamenta, che si possono costruire evitando di dare alibi ai potenziali elettori. In questo ha ragione Veltroni: per come è costruito il PD, la sua debolezza e la sua forza sta nella molteplicità di identità interne. Ogni parte della molteplicità lotta naturalmente per tornare allo stato antecedente il momento della mescolanza. Quindi la parte cattolica per l’alleanza con l’UDC, la parte di sinistra per ricominciare con quel che rimane dei cespugli dell’estrema sinistra.
Mischiare valori e idee che si sono ritrovati contrapposti per tanto tempo è problematico, perchè le persone che tali valori interpretano, si sono spesso trovati ai capi opposti del tavolo, durante le discussioni politiche nei decenni passati. La difficoltà sta lì. Le discordanze stanno tutte dietro le nostre spalle. O, meglio, dietro le loro. La nuova generazione di democratici, che è appena nata, che da poco ha scoperto il PD, lo vede come una gigantesca opportunità. I giovani non hanno quello che ogni tanto definisco “il pregresso”. Tutta quella serie di pensieri e forme mentali ereditati da 50 anni di scontri politici tra “comunisti” e “democristiani”, che, però, nulla hanno a che fare con il presente e con il futuro.
Quindi, per il gusto del pregresso, si tengono la falce e il martello appesi in una “nuova” sezione del PD, o si tiene in vita un portale internet senza alcun senso come dsonline, o non si può togliere il simbolo della Margherita dall’insegna di uno degli uffici del Partito Democratico, o si fanno ancora le liste e le candidature sulla base di una provenienza datata ormai 2 anni. Questo partito, chiaramente alla deriva, si trova strappato e dilaniato tra due direzioni da prendere e non riesce a capire che le direzioni, oltre che opposte, sono entrambe sbagliate.
Il potenziale del PD è gigantesco, ma va fatto crescere sulla base della solitudine e dell’assenza di alibi per i suoi elettori. Anche perchè, in caso contrario, si rischia di farsi crescere delle serpi in seno.