Che settimana!
E’ successo un po di tutto, negli ultimi 7 giorni.
Doveva cadere il governo, e non è caduto, a causa della buona prova dei nostri parlamentari, ma soprattutto dell’ostinazione di Romano Prodi che ha difeso la trincea fino agli ultimi attimi della battaglia. Un confronto in Parlamento di cui – per essere sincero – non sono riuscito a cogliere fino in fondo il significato: guardando il dibattito sulla rete, si sentivano più numeri che concetti, visto che il merito degli emendamenti era noto ai parlamentari, ma non agli ascoltatori. Solo nel caso della cosiddetta “class action” ho capito qualcosa della discussione.
Dini e Bordon: che cosa vogliono dalla vita? Non siete più d’accordo con quello che sta facendo il governo? Pensate che le vostre idee con coincidano più con quelle degli altri? Dimettetevi. Così lascerete il posto a persone che possono continuare il lavoro di questo Governo. Invece no. Rimangono e si creano l’ennesimo partitino, dimenticando che le persone che li hanno votati li hanno scelti perchè facevano parte di una coalizione (eterogenea, certo) che ha permesso loro di entrare in Senato. Bel ringraziamento.
Reparto ortopedia: la spalla dell’opposizione era così tumefatta che hanno dovuto operarla, ma l’intervento è andato male.
8 milioni: come dicono gli americani – and counting…
PPL: il Partito del Predellino delle Libertà. Non era così? Ma non ha mica detto che era un partito che partiva dal basso?