Mettiamo Radici

“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi tu vinci” – Mahatma Gandhi

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Un mese..

.. un mese pieno di cose, tra impegni e ascolto di quel che succede in giro per il mondo.

C’è un nuovo Presidente degli Stati Uniti, un tizio che è tanto sveglio e  intelligente che quasi non sembra vero. E gli piace pure il basket.

Ci sono i telegiornali di casa che hanno ripreso a parlare di violenza, dopo che per qualche mese erano andati in giro a cercare qualsiasi notizia, anche la più inutile, pur di non parlare della crisi. Oggi invece,  anche se per mesi durante l’anno di grazia 2007 non avevano fatto altro, per poi ravvedersi durante il 2008 (chissà come mai…), oggi invece si scopre che in italia, oltre alla crisi, c’è anche emergenza violenza. Come a dire, la violenza sta bene su tutto, anche sulla crisi, specialmente se ci sta per coprirla.

C’è il PD che, essendo vestito in smoking ma con un calzino bucato, si chiede se sarà ammesso alla cena di gala, tutto questo guardando il PdL che, essendo vestito con giacca di fustagno e pantaloncini corti e scalzo con i piedi sporchi, alla cena ci viene ammesso, salvo avvisare che il PD non può partecipare perchè, anche se non si vede, ha un calzino bucato.

C’è Di Pietro che, per urlare e farsi sentire ancor di più, pensando che il volume aumenti la comprensione andrà in televisione, dove, visto che fa notizia, è sempre più amato. E, in televisione, ci andrà col megafono. Perchè non si sa mai.

C’è poi Silvio, che prima aveva il problema dei magistrati, ma poi l’ha brillantemente risolto, poi c’aveva paura di Veltroni, ma è sfuggito anche a lui. Ora ha paura di Soru. Riuscirà a sopravvivere anche a questa, oltre all’Alitalia. Il problema, è quanto tutto ciò costerà agli italiani.

Coi fucili e le armature

Sulle schede elettorali si sta facendo una confusione inverosimile.

“Se non cambiano le schede, prenderemo i fucili” dice il nostro futuro Ministro della Repubblica per le Riforme Istituzionali. E dal Pdl non un fiato. Solo un timido “Sta male” dal “principale esponente dello schieramento a noi avverso”. Ora pare che potrebbe non diventare ministro. Mi sa tanto di tentativo ennesimo di smentita, che però sarà dimenticato quando (e se, soprattutto SE) si avrà il potere a disposizione.

Come può uno che ha intenzione (ha intenzione?) di diventare Ministro della Repubblica, MINISTRO DELLA REPUBBLICA, pensare di dire cose del genere?

Come può uno che pensavo fosse una persona seria, come Gianfranco Fini, non emettere un fiato rispetto a questa esternazione?

Come possono, in ultima analisi, gli elettori di Alleanza Nazionale, votare per il Partito Invisibile che ha messo su nonno Silvio?

Come potrà la Lega essere d’accordo sul mantenere la sede del Governo della Repubblica a Napoli nelle prime settimane (mesi?) di mandato, nell’attesa che il Piano messo in atto dal Governo Prodi veda la sua fine?

Come potrà quel che rimarrà di Alleanza Nazionale ancora guardarsi in faccia dopo che sarà stata fagocitata dal corpaccione plastico del Poppolo delle Libertà (?) ?

Con quale coraggio gli elettori di Alleanza Nazionale, di Destra (scritto volutamente maiuscolo e senza riferimenti a Storace), guarderanno all’Unità del nostro paese mentre Bossi e Calderoli provvederanno a smembrarlo dai loro rispettivi posti di potere?

Per voi l’Unità d’Italia è ancora un valore? Garibaldi un eroe? Per la Lega NO.

Mettete una croce sul simbolo del PD, che è l’unico partito che il Paese cerca di unirlo, invece di dividerlo.

AGGIORNAMENTO SERALE: “Purtroppo i fucili dei siciliani sono stati caricati per troppo tempo a salve. Quando potremo armarli come si deve, vedremo se e contro chi usarli”. Dichiarazione, questa, di Raffaele Lombardo, del Movimento per le Autonomie (LOL). Ma siete proprio proprio sicuri di voler votare per questi? Guardate che sono totalmente inconsapevoli di quello che dicono…

Votate PD, votate PD, per favore.

quirinale

L’ultimo errore?

Nonno Silvio invecchia. Lo conosciamo, ormai, proprio non riesce a controllare le corde vocali. Non appena un pensiero gli si affaccia nel cervello, da uomo “liberale” qual’è, deve lasciargli spazio e libertà d’espressione. Da Alitalia ai precari.

Oggi però ha esagerato. Ha criticato uno dei Presidenti della Repubblica forse più amati della storia italiana. Si può dire di tutto su Ciampi, ma dire che non sia stato un Presidente equilibrato, mi sembra del tutto fuori dal mondo.

Anzi, su Ciampi non si può dire proprio niente, secondo me. E’ suo, e solo suo, il merito di aver fatto riscoprire a tutta Italia tre elementi che con il tempo si erano persi: l’inno, la bandiera, l’orgoglio nazionale. Dei sentimenti che una parte d’Italia si era un po’ dimenticati.

Non scherziamo, ora basta.

La Cordata Italiana

Ecco il mio commento alla cordata italiana promossa da nonno Silvio:

Bufa

Perdono anche se vincono

Come dicono in America, pare che le prossime elezioni per il Pdl (Predellino delle Libertà) saranno una lose-lose situation.

Un momento in cui, qualunque cosa succeda, tu sei destinato a perdere. Come avevo elaborato qualche giorno fa, quello che conta non sono i sondaggi sul distacco in percentuale alla Camera, che pure pare ad oggi essere sceso intorno al 5%. Piuttosto, il dato importante è nel numero dei senatori eletti, grazie al Porcellum. Secondo i calcoli fatti dall’istituto che si occupa di sondaggi per Repubblica, nella migliore delle ipotesi il Pdl avrà una maggioranza non superiore ai 5-7 voti al Senato, rendendolo praticamente ingestibile. Soprattutto se si considera che nel computo non sono considerati i senatori a vita.

Se gli va bene, Berlusconi dovrà ancora una volta trattare con i piccoli partiti che sono camuffati nelle sue liste e che oggi sono silenti, ma si faranno sentire non appena le elezioni saranno passate e loro avranno il loro posto in parlamento. Vedere Dini ieri sera a Ballarò mi ha fatto tenerezza. La vergogna era palpabile.

Non si capisce cosa intendo? Ecco qua un video esplicativo:

Invece, se gli va male, il Pdl (perdenti della libertà) non avrà assolutamente la maggioranza. Basta che il PD ottenga la maggioranza in una a caso tra Liguria, Lazio, Piemonte, Calabria. E nonno Silvio perderà la elezioni.

Le perderà perchè queste elezioni sono state volute da lui, perchè il Pdl è una sua creatura, e di nessun altro. E perchè ogni risultato che non preveda una larga maggioranza al Senato sarà una sconfitta. Perchè Fini, se ha un minimo di dignità, abbandonerà la nave che cola a picco, come ha fatto Casini. L’Italia ha bisogno di una destra vera, non della burletta che c’è ora. Le ruote sono già ora in movimento, solo che in pochi se ne rendono conto.

Se volete allungare il brodo, e tenervi ancora questo sistema politico bloccato, immobile, allora il PdL (puntello delle libertà) è la risposta giusta.

Se vogliamo spezzare il circolo vizioso, e accelerare un processo che a me pare sia già in atto, la risposta è un segno sul simbolo del PD. Non si vota per un partito, si vota per un Paese.

PS: il video viene da qui, onore al merito!

Lo voglio!

Il link è pericoloso, lo so, però ne vale la pena.

Gli ci vuole pure il manuale! Sono fantastici!

Meno tre settimane

Tra tre settimane si vota.

Non è stata, per ora, tranne qualche eccezione, una campagna elettorale casinara come quelle degli ultimi anni. I due poli non si sono confrontati sui programmi, secondo me per l’altrui volontà, ma non si sono nemmeno sentiti i soliti ululati delegittimatori; un po’ per la scelta di Veltroni di non rispondere alle puntatine provenienti dalla destra, ma anche perchè la scelta del PD di andare da solo ha privato “il principale esponente dello schieramento a noi avverso” della possibilità di agitare lo spauracchio dei “comunisti”, i quali si trovano altrove, a questo giro.

A questo punto, si aprono 3 scenari possibili.

In uno, il Pdl vince e convince, sia alla Camera, che al Senato, e ha almeno 8 senatori di vantaggio sul resto della camera alta, e non più di 10. Un vantaggio superiore sarà praticamente impossibile. A questo punto, bisognerebbe comunque vedere in che modo potrebbe governare: le molteplici componenti del Pdl si metteranno a invocare la loro importanza, incidendo in modo pesante sulla formazione del “nuovo” Governo Berlusconi (Berlusconi quater). Dini, i Pensionati di Fatuzzo, la signora Mussolini, La Malfa, e tutti gli altri cespuglietti si faranno sentire. Berlusconi dovrebbe a questo punto fare uso di arte diplomatica, che non è esattamente il suo forte. Nella scelta dei Ministri pare che la sua scelta non sarà l’originalità (Tremonti all’Economia non è quotata, e ho letto di uno Schifani agli Interni, da far aggricciare la pelle. L’alternativa però era peggio, La Russa. Potrebbe anche tornare in lizza per un posto il signor Claudio Scajola, famoso per l’epiteto dato a Marco Biagi, errore che lo portò alle dimissioni). Passerà in Parlamento esattamente lo stesso tipo di forche caudine subite da Prodi. Alleanza Nazionale, o quel che ne rimarrà, dovrà in qualche modo far sentire la sua voce, pena la scomparsa. Il tutto ad assommarsi con una rapida perdita di credibilità nei confronti dell’elettorato, come è capitato sempre dopo le elezioni in questo quindicennio. Il sogno di Berlusconi sarebbe quello di avere un grande vantaggio al Senato, e quindi di non dover sottostare alle richieste dei “piccoli”, ma proponendosi lui quale pacificatore dell’Italia, facendo le riforme istituzionali e elettorali, e dimettersi, lasciando ad altri (fini?). Per poi, tra 5 anni, a fine legislatura, candidarsi al Quirinale. Il problema è che è molto più probabile la prima parte rispetto alla seconda.

Nel secondo scenario, il PD vince in qualche modo le elezioni alla Camera, e riesce a governare con un vantaggio limitatissimo di senatori, anche con l’aiuto dei senatori a vita, più tendenzialmente spostati verso il centrosinistra. Il peggio però avverrebbe dall’altra parte. Il PdL imploderebbe, perchè l’anima di Alleanza Nazionale pretenderebbe la testa di Berlusconi, che li ha portati alla formazione del partito unico provocando la sconfitta elettorale.

Terza opzione: il pareggio al Senato, con il PdL vincente alla Camera. Per pareggio si intende un vantaggio limitatissimo in senatori, 2-3. Anche qui, i sommovimenti all’interno della formazione di destra potrebbero portare a sviluppi imprevisti. Il risultato potrebbe essere un Governo istituzionale a tempo, per fare le riforme di cui abbiamo bisogno e subito nuove elezioni. Nessuna Grande Coalizione, come sottolineato da Veltroni, che secondo me cancellerà questa possibilità facendosi forza del rifiuto di Berlusconi di fermarsi qualche mese fa per fare una riforma elettorale prima di chiamare l’Italia alle urne.

Che Berlusconi si ritrovi il 15 Aprile con due rami del Parlamento “governabili” è un’ipotesi praticabile, possibile nella sua realizzazione, ma è anche l’unica in cui gli riuscirebbe di controllare i bollenti spiriti della sua coalizione.

L’impressione personale è che queste elezioni si possano riassumere in un sostanziale “o la va o la spacca”, per il “principale esponente dello schieramento a noi avverso”, che si sta giocando il tutto per tutto nella sua ormai quindicennale esperienza politica italiana. Il bello è che non sembra accorgersene nessuno.

Altro che paracadutata…

…questa è stata direttamente teletrasportata!

Chiarifichiamo, però: l’avevan preparata, pure bene, direi, ma l’attore protagonista ha mandato tutto al vento, con quel commento un po’ pirla. Se non lo faceva, magari poi la successiva candidatura la si poteva anche prendere sul serio, così, invece, ci si fa una risata sopra.

Hai voglia…

…ad avere 30 senatori di vantaggio. Probabilmente non ne avrà nemmeno 10.

Questione di nomi